Quando rifiutiamo la complessità, rifiutiamo una parte di noi
Percorsi Americani | Un frammento dalla serata sugli Eels | Consigli di lettura per il Black History Month | Consumi culturali e rifiuto della complessità
Percorsi Americani: Il buio oltre la siepe
Dopo la due giorni dedicata a Canto della pianura di Kent Haruf, ho dovuto aggiungere un secondo appuntamento anche per Il buio oltre la siepe, quindi ne parleremo il 24 e il 25/2 sempre da Altro, qui a Milano in via Brioschi 68, sempre dalle 19:30 (si può seguire anche online). Rimangono pochi posti, prenotate qui.
In una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l’avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l’innocenza, ma l’uomo sarà ugualmente condannato a morte. Un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell’Ottocento, della white trash, i “bianchi poveri” abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia.
Feltrinelli, traduzione di Vincenzo Mantovani.
A Line in the Dirt
Un frammento dalla serata dedicata agli Eels registrata da Germi per Giocare col fuoco live. Uno dei miei brani preferiti di E., i due versi iniziali sono nella mia top ten della storia del rock.
She locked herself in the bathroom again / So I am pissing in the yard
Si è di nuovo chiusa a chiave in bagno / Così io sto pisciando in giardino
Se vi siete persi la puntata, potete riascoltarla qui.
Black History Month
Febbraio è il mese dedicato alla storia e alla cultura afroamericane (qui un bell’articolo sul National Geographic che approfondisce la questione). Ne approfitto per mettervi qui una piccola bibliografia consigliata per avvicinarvi a quel mondo.
Ralph Ellison, Uomo invisibile (trad. Carlo Fruttero e Luciano Gallino, Einaudi)
James Baldwin, La prossima volta il fuoco (trad. Attilio Veraldi, Fandango)
Maya Angelou, Io so perché canta l’uccello in gabbia (trad. Maria Luisa Cantarelli)
Toni Morrison, Amatissima (trad. Giuseppe Natale, Sperling & Kupfer)
Colson Whitehead, La ferrovia sotterranea (trad. Martina Testa, SUR)
Ta-Nehisi Coates, Tra me e il mondo (trad. Chiara Stangalino, Codice Edizioni)
Jesmin Ward, Sotto la falce (trad. Gaja Cenciarelli, NNE)
Jesmin Ward, Giù nel cieco mondo (trad. Valentina Daniele, NNE)
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Da oggi 8 febbraio e fino al 16, i miei libri sono scontati del 15%. Per approfittare dello sconto, inserite questo codice WF5JM2 al check-out. Trovate tutto qui.
Heartland, canzoni, storie, poesie (2023)
Heartland è il libro publicato insieme al disco che raccoglie testi di varia natura, tutti figli della stessa ispirazione che ha condotto alla scrittura dei brani: i testi delle canzoni, dieci racconti ispirati ai brani, dieci poesie (più una) e un'altra serie di testi a chiudere il libro.
"Tutto il volume è ricco degli esiti di una sorta di operazione a cuore aperto, in cui Coppola dissemina "tracce vive del mio passaggio sul mondo", in modo sincero e generoso, à la Carver, per rendere intelligibile il senso della propria scrittura, poetica e musicale, ma anche della stessa esistenza, sospesa e spesa fra urgenze quotidiane, ansie contemporanee, aspettative future. " (Laura Bianchi, mescalina.it).
Heartland: formato: 13 x 18 cm, 136 pagine, 15 euro spedizione inclusa. Acquistalo qui.
Katana, romanzo (2012)
Katana è un romanzo scuro, ossessivo, elettrico, urbano. Mentre lo scrivevo, ascoltavo a ripetizione due dischi che di fatto hanno influenzato il ritmo, il suono, la pulsazione della scrittura: Turn on the Bright Lights, degli Interpol e An End Has a Start, degli Editors. È un romanzo che parla del caso e del caos, del ruolo che hanno nelle nostre vite. Parla di eredità e di futuro. Degli sviluppi imprevedibili che possono nascere da un accadimento qualunque e delle sue conseguenze durature. Per la scrittura in sé avevo in mentre tre modelli specifici, tre libri che mi avevano mostrato un modo di scrivere che mi pareva (ed è ancora così) definitivo, necessario, asciutto, tagliente, pericoloso. Ne cito i titoli con un certo imbarazzo – anche solo il desiderio di tentare di avvicinarmi a questi autori mi fa sentire un cretino: Trilogia della città di K, di Agota Kristóf; La strada, di McCarthy; Brucia Troia, di Sandro Veronesi.
"Mi ha lasciato addosso e dentro dell’inquietudine, della compassione, della sofferenza. E trovo che sia uno dei migliori risultati cui possa ambire uno scrittore in questi tempi distratti: il coinvolgimento del lettore, la sua partecipazione emotiva." (Franco Zanetti, rockol.com)
"Katana affascina, pretende l’attenzione del lettore, disturbando e chiamando in causa un meccanismo di identificazione e fratellanza. Michele lo siamo un po’ tutti, di questi tempi." (Amalia Dell'Osso, losthighways.it)
Katana: formato 13 x 18 cm, 144 pagine, 15 euro spedizione inclusa. Acquistalo qui
Quando rifiutiamo la complessità, rifiutiamo una parte di noi
Quando accettiamo prodotti culturali e visioni del mondo facili e superficiali, stiamo volontariamente obliterando una parte fondamentale di noi, probabilmente quella più ricca e più complessa, di sicuro quella che ci causa anche sofferenza o produce in noi un certo attrito nei confronti della vita e di noi stessi. Ma è proprio da quel punto che bisognerebbe ricominciare, è proprio e solo da lì che può partire un percorso di liberazione e di consapevolezza, il vero dispiegamento dell’individuo. E poi, per dirla tutta, non credo si possa vivere senza disagio e senza attrito nella nostra società occidentale. Gli enti che regolano le nostre vite – le aziende, le multinazionali, spesso anche le istituzioni e le formazioni politiche – hanno tutto l’interesse a diffondere comportamenti, e di conseguenza il consumo di prodotti, culturali e non, che ci spingano a non mettere in discussione nulla della nostra vita, individuale e sociale. Finché rimaniamo buoni nel nostro cantuccio a fare ciò che ci viene chiesto – consumare, obbedire, accettare, non farci e non fare domande – allora va tutto bene. Qualsiasi idea o prodotto culturale che non si allinei a questa visione, a questo bisogno di superficialità e consenso, difficilmente trova posto nel dibattito pubblico. Ovviamente, sono queste le opere di cui bisogna andare a caccia, che bisogna scovare, portare alla luce, a cui bisogna dare spazio e importanza.
Ci sono diverse cose molto belle in arrivo di cui vi parlerò presto. Nel frattempo, ci vediamo a uno dei prossimi appuntamenti, per chi vorrà
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