Non vi sono maestosi approdi a questo molo
Giocare col fuoco live: Bob Dylan | L'utilità della poesia | I favolosi Junkyards sbarcano finalmente a Milano | Percorsi Americani: Elizabeth Strout | 25 aprile
NON C’È NIENTE CHE SIA PER SEMPRE
Una newsletter su alcuni ultimi appuntamenti e un altro paio di altre cose succose. Ma nessuna tristezza, l’esistenza è sempre in divenire, e ogni passo che facciamo (sperabilmente) indica la strada per quelli a seguire. E anche se “Non c’è niente che sia per sempre”, “Forse quello che muore un giorno ritorna” (stasera sono in vena di citazioni pesanti – sono sicuro che le avete riconosciute tutte e due). Bene, bando alle ciance, seguitemi che andiamo a cominciare.
GIOCARE COL FUOCO LIVE: L’ULTIMO APPUNTAMENTO
Ok, partiamo dall’inizio. Questa prima esaltante stagione di Giocare col Fuoco Live si avvia alla conclusione, ci resta un ultimo appuntamento per festeggiare insieme. Vorrei innanzitutto ringraziare tutti voi che vi siete affezionati a questo format, tutti quelli che si sono lasciati coinvolgere e hanno finito per non perdersi una puntata, tutti quelli che avrebbero voluto esserci sempre ma non ne hanno avuto la possibilità, tutti quelli che sera dopo sera insieme a me hanno dato vita a questa splendida esperienza – e tutti quelli che poi ci hanno ascoltato in radio.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE e ancora grazie
Sto già pensando all’edizione del prossimo anno, ma per il momento lasciate che vi annunci il nostro ultimo appuntamento – e per chiudere nel modo giusto, ho deciso di scomodare nientemeno che un Premio Nobel per la Letteratura, vale a dire sua maestà Bob Dylan. Vi aspetto da Germi il 15 maggio, portate i vostri cuori come fate sempre, il mio sarà su quel piccolo e splendido palco come succede una volta al mese.
Prenotazione consigliata a questo link.
L’UTILITÀ DELLA POESIA: L’ULTIMO APPUNTAMENTO
Giunge al termine anche questo primo tentativo di raccogliere un po’ di persone intorno al concetto di poesia. Per come è andata fin qui, non posso che dirmi soddisfatto degli esiti, della partecipazione, delle energie che si sono liberate durante e dopo questi incontri. Quindi martedì 7 maggio chiudiamo questo ciclo, ma sarà senza dubbio un arrivederci a dopo l’estate, ho già in mente alcune idee per un percorso più strutturato rispetto a questi primi incontri, che volevano essere un approccio iniziale alla materia. Come al solito, ci vediamo da Specie di Spazi, qui a Milano, in via Privata Atene. Un ringraziamento speciale a Luca Zini, che si è dimostrato il socio perfetto per questa avventura.
Informazioni e prenotazioni a questo link.
I FAVOLOSI JUNKYARDS SBARCANO FINALMENTE A MILANO
Sarà un concerto spe-cia-lis-si-mo quello del 18 maggio da UN, qui a Milano in Piazza Napoli. Per diversi motivi che elencare qui sarebbe troppo lungo. Sappiate soltanto che stiamo preparando qualche sorpresa. E poi, e lo dico solo a voi iscritti alla newsletter, a mezzanotte taglierò il fatidico traguardo dei miei primi cinquant’anni (altra citazione di peso). Quindi dopo il concerto, accompagnati dal djset dell’amico-fraterno/socio/ex-tour-manager/ex-produttore/compagno-di-sbronze Fabio Bonfo Bonfante, mi lancerò nella seconda (o forse terza, quarta, o addirittura quinta) parte della mia esistenza a suon di rock’n’roll, punk, no wave, new wave e altre amenità sonore. L’ingresso è gratuito, si inizia alle 21, se volete prenotare un tavolo (consigliato) contattate direttamente il locale.
PERCORSI AMERICANI: ELIZABETH STROUT
Questo è il primo libro che ho letto di Elizabeth Strout e ricordo come fosse ieri l’impressione che mi fece: delle frasi cesellate per portarti fuori strada con amene descrizioni particolareggiate prima di mollarti un fendente tra i denti con due o tre parole che riescono a inchiodare un personaggio alla sua essenza e al suo destino. Una vera rivelazione. Ne parleremo insieme per il penultimo appuntamento dei Percorsi Americani, lunedì 20 so Zoom e martedì 21 da Un, sempre con inizio alle 19:30.
Prenotazione obbligatoria a questo link.
Un’ultima cosa: il verso che ho usato come titolo di questa newsletter è tratto dalla poesia “Nave in inverno”, di Sylvia Plath, contenuta in Tutte le poesie (Mondadori, trad. di Anna Ravano).
Vi incollo qui i primi versi:
Non vi sono maestosi approdi a questo molo:
chiatte rosse e arancioni, vescicose, sbandano
incatenate alla banchina, antiquate, vistose,
si direbbe indistruttibili.
Il mare pulsa sotto una membrana d’olio.
Vi lascio con questa bella foto della manifestazione milanese per il 25 aprile. Occhi aperti che i tempi sono molto duri. Ci vediamo in giro o ci sentiamo in radio, per chi vorrà. f