Care e cari,
eccomi a voi con un po’ di cose nuove e belle da condividere. L’ultimo periodo è stato un bell’ottovolante, con due traduzioni da chiudere, un po’ di concerti e tutta una serie di questioni da affrontare in vista dell’autunno. Ma andiamo con ordine, e innanzitutto vi incollo qui un promemoria con i prossimi appuntamenti di Heartland, sia in solo sia con la band. Altri se ne aggiungeranno, voi intanto prendete nota e ci si vede in giro.
Il giorno prima del compleanno ho avuto la fortuna di aprire qui a Milano il concerto di Grant Lee Phillips, membro fondatore dei Grant Lee Buffalo, band che si è presa il mio cuore trent’anni fa quando debuttarono con Fuzzy. Quel disco mi fece un'impressione enorme, oltre a indicarmi un modo meraviglioso per unire la canzone di matrice folk a un suono elettrico e contemporaneo in grado di descrivere il mondo com'era allora. Ho fatto una lunga chiacchierata con il nostro nei camerini, da Woody Guthrie a Trump passando per il potere dell'arte popolare, e come quasi tutti i grandi musicisti americani che ho conosciuto è un tipo super tranquillo, molto disponibile al confronto, curioso e umile – molta gente avrebbe da imparare da questo atteggiamento. Il mio set è andato benissimo, accolto con grande attenzione dal pubblico che già riempiva la sala, e poi mi sono goduto il suo, super intenso, che in alcuni momenti mi ha fatto sfiorare le lacrime – Jupiter & Teardrop, Mockingbirds, Fuzzy, Mighty Joe Moon, Honey Don't Think... Il colpo finale è stato quando mi ha ringraziato dal palco: "Thanks Fabrizio for opening the show. What a Great set." Giuro, ha detto proprio così. E chi se lo scorda più?
Vi incollo qui anche due video della serata, Tutto questo Blu e La stupidità
Cambiando argomento, vorrei consigliarvi un paio di libri che sono tra i migliori letti finora in questo 2023 – e a ciascuno di essi ho dedicato una puntata di Giocare col fuoco, la mia trasmissione su Radio Popolare (qui il link ai podcast per le puntate arretrate).


Rombo di Esther Kinsky (trad. Silvia Albesano, Iperborea Casa Editrice). Kinsky, traduttrice e poetessa, è una delle voci più alte della scena letteraria tedesca, e questo suo lavoro ne testimonia l'abilità di giungere a una scrittura profonda, radicata nell'osservazione e nella riflessione che segue il suo sguardo. Con una scrittura davvero altissima – e qui dobbiamo ringraziare l'evidente maestria della traduttrice – rievoca i giorni a ridosso del disastroso terremoto del 6 maggio 1976 che colpì il Friuli, e lo fa dando voce non solo alle persone che hanno vissuto quei tragici eventi ma anche al paesaggio, alle vette dei monti, ai letti dei fiumi, alle valli e alle placche tettoniche sottostanti. Libro di rara lucidità e evidente capacità di scrittura, può essere anche inteso come una riflessione quanto mai necessaria sul ruolo dell'uomo all'interno della natura, della storia e del tempo: "[...] quanto gli è appena accaduto non potrà essere cancellato né avere rimedio, perché è al di là delle categorie del bene e del male".
Mark Kurlanski, Merluzzo. Storia del pesce che ha cambiato il mondo: un fantastico saggio che illustra quanto questo pesce con le sue proprietà abbia influito sulle sorti dell’umanità, fino al punto che si sono scatenate ben tre guerre non ufficiali per contendersi le zone di pesca più fruttuose. E prima ancora, senza merluzzo i vichinghi non sarebbero mai arrivati nel Nuovo Mondo intorno all’anno Mille, ma non vi svelerò altro, il consiglio è quello di leggerlo. Tra l’altro, contiene anche tantissime ricette provenienti dai quattro angoli del globo per preparare questa prelibatezza oceanica. Pubblicato da Nutrimenti nella traduzione di Giuseppe Bernardi.
Bene, anche per questa volta è tutto, vi lascio con una foto rubata da un paparazzo durante i faraonici festeggiamenti per il mio compleanno – sono nato nel 1974, i conti sulla mia veneranda età fateli voi…
Ci vediamo in giro
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